Ciao Attilio

Attilio Pini, Uomo con la U maiuscola, ha vissuto una vita lunga ed intensa, professionale ma non solo. Ci ha salutato coerentemente con quanto ha sempre dimostrato essere: riflessivo, riservato, dolce nei sentimenti e consapevole delle proprie azioni, schivo della ribalta e delle situazioni in cui ci si impone alzando la voce. Chi l’ha incontrato non poteva non essere attratto dai suoi modi, dalla sua innata eleganza, dalla sua sottile ironia e dal tono delle parole mai spese fuori dalle righe… ci mancherà.

Veterinari Senza Frontiere l’ha incontrato fin dagli inizi anni ’90, ricoprendo il ruolo di presidente, dopo Felice Appiano, per due mandati consecutivi.

A lui si deve il primo viaggio di studi organizzato da SIVtro-VSF Italia in Sud Africa nel 1994: nomi prestigiosi della medicina veterinaria mondiale operanti presso l’Onderstepoort Veterinary Research Institute di Pretoria (tra tutti il prof Erasmus, tra i massimi esperti di peste equina che consentì ai circa 30 partecipanti di assistere a diversi casi clinici della malattia), del Kruger Park (Roy Bengis, responsabile dei veterinari del parco) e di altre realtà professionali veterinarie sudafricane ci fecero capire quanto Attilio fosse stato apprezzato nel Paese.

Laureatosi in medicina veterinaria a Torino, dopo l’infanzia nella Somalia coloniale, non seppe resistere al richiamo dell’Africa e così, dopo una breve esperienza presso l’IZS del Piemonte ripartì nel 1962 per andare a lavorare al Veterinary Research Laboratory di Kabete, in Kenya.

Poco meno di un decennio ed eccolo trasferirsi all‘Onderstepoort Veterinary Research Institute di Pretoria dove i meriti scientifici gli valgono la direzione del Laboratorio per l’Afta Epizootica. Le tensioni politiche razziali in costante aumento lo inducono a rientrare in Italia, soprattutto pensando al futuro dei figli Barbara e Stefano, nati rispettivamente in Kenya e Sudafrica.

Il rientro non è facile, come ben sa chi spende diversi anni all’estero, e non ne è esente Attilio che, in assenza di una migliore occupazione, gestisce un campeggio in Liguria; l’incontro col professor Adriano Mantovani gli permette di ritornare a occuparsi di cooperazione internazionale, in Zambia, cui seguiranno altre missioni in Bangladesh, ancora in Zambia, in Salvador ed Eritrea.

Sul finire degli anni ’80 Attilio torna definitivamente in Italia e collabora con l’Istituto Superiore di Sanità. Nel 1989 inizia a lavorare per l’IZS di Teramo divenendo da subito un esempio per i colleghi giovani e non solo. Esperto di malattie esotiche, ricopre per diversi anni il ruolo di responsabile del Laboratorio di Referenza OIE per la Pleuropolmonite Contagiosa Bovina. Il suo impegno di lavoro in Abruzzo termina nel 2015, all’età di 85 anni.

Veterinari Senza Frontiere ha avuto modo di attribuirgli un caloroso ed affettuoso saluto durante i festeggiamenti per i trent’anni dalla fondazione in quel di Bolzano, pochi mesi fa; Attilio, sornione come sempre, ha vissuto l’evento con la capacità di sentirsi a suo agio e dialogare con i giovani presenti, coccolato da chi l’ha potuto abbracciare in quella che è stata la sua ultima presenza pubblica.

Attilio, nel rispetto della tua manifesta aconfessionalità, Ti auguriamo la Pace che meriti.

Veterinari Senza Frontiere

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